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Coordinamento Nazionale del Personale
delle Commissioni Tributarie

PERCHE' IL RUOLO DEL PERSONALE DELLE COMMISSIONI

 

                                                           

PERCHE'IL RUOLO DEL PERSONALE DELLE COMMISSIONI

Nelle premesse del protocollo d'intesa sottoscritto in data 17 giugno u.s. dal

Sottosegretario di Stato On.le Armosino e le OO.SS. viene, come è noto, ribadito

che il personale dell'ex Ministero delle Finanze è tuttora incluso in un ruolo unico

provvisorio speciale e che, nelle more dell'inquadramento definitivo nelle dotazioni

organiche delle Agenzie Fiscali e del Dipartimento per le Politiche Fiscali,

inquadramento conseguente a provvedimenti formali, non ancora disposti, di

ripartizione definitiva del personale, lo stesso personale "trovasi in posizione di

temporaneo distacco presso le strutture di assegnazione".

Sappiamo anche che con il D.M. 21 dicembre 2001 sono state individuate ed

assegnate alle Commissioni Tributarie le risorse umane, distinte in aree di

inquadramento e posizioni economiche operando non sulla base degli effettivi

fabbisogni e delle necessarie professionalità acquisite, o da formare, ma

essenzialmente "fotografando" la realtà del momento.

 

Ora, a distanza di anni nulla è sostanzialmente mutato, il protocollo dapprima citato

 

 sembrerebbe (usiamo il condizionale perché nello specifico nulla è sicuro ... )

compiere un primo passo verso l'auspicato c.d. "passaggio all'interno e fra le aree",

 peraltro senza sapere esattamente poi, quale impatto reale tali procedure

avranno nei nostri uffici dove, come detto, non è stata mai operata una ponderata

disamina sulle effettive necessità operative.

 

Tutto questo per arrivare al punto nodale, da questo Coordinamento ritenuto

imprescindibile: la creazione di un ruolo autonomo del Personale di Segreteria!!!

 

Ma cos'è mai questo ruolo autonomo, perché lo caldeggiamo così insistentemente?

Semplicemente riteniamo che lo stesso sia la risposta esaustiva a tutti i nostri

problemi, compresi quelli relativi agli indicati passaggi tra le aree, che rischiano

sotto quest'ottica di rivelarsi soltanto un falso problema. Cosa servono questi ultimi

 se non sappiamo quali sono i "mestieri" ed in quale dimensione numerica debbono

 essere utilizzati negli uffici per rispondere egregiamente ai compiti istituzionali?

Parlare del lavoro delle Commissioni non significa pensare solamente all'attività

alla gestione complessiva delle udienze (segretario di sezione), ma a tutto

l'andamento di un complesso ufficio di impronta moderna che ha bisogno, nel

ambito, di diverse professionalità congruamente ed adeguatamente ripartite.

 

Fare un "ruolo" del personale, ed i tempi per procedere in questa direzione

sembrano maturi, in prossimità dell'emanando regolamento di organizzazione del

D.P.F. e nel contesto delle procedure di passaggio all'interno e fra le aree già

indicate, significa prevedere, facendo leva ovviamente sulla dovuta concertazione

tra le OO.SS. e la Parte pubblica, finalmente un organigramma di funzioni

necessarie al funzionamento delle Commissioni e il loro dimensionamento per ufficio

 sulla base dei fabbisogni e delle attività svolte.

 

In tale modo troveranno finalmente la loro definizione precisa e di inquadramento

funzionale, posizioni e mansioni al momento indistinte e precarie; saranno

correttamente valutate le attività c.d. di autofunzionamento, i rapporti tra

Commissioni Provinciali e Regionali, le funzioni dei referenti delle sezioni staccate, le

attitudini e le professionalità degli addetti alla gestione dei flussi informatici e dei

front-office, le incombenze derivanti dai compiti amministrativi-contabili e di

gestione degli archivi, ed altro ancora... lasciando naturalmente, come del resto

previsto dal già citato protocollo d'intesa, la possibilità per il personale attualmente

in servizio presso le Commissioni, che non trovasse utile collocazione nei "mestieri"

appena indicati, e non solo per l'aspetto meramente numerico dei passaggi tra le

aree, la possibilità di essere assegnato alle altre Agenzie fiscali.

 

Prevedere degli slittamenti o "spacchettamenti" in avanti del personale (quanti poi

effettivamente?) con le attuali configurazioni professionali, non in linea con le

funzioni svolte, può forse appagare dal punto di vista economico ma non è certo

risolutivo per raggiungere l'obiettivo principe: l'ottimizzazione dei servizi svolti per

 ottenere il "gradimento" sia di chi opera all'interno del sistema, sia di chi ne

usufruisce.

 

                                                                               Cordiali saluti


                                                 IL PRESIDENTE DEL CORDINAMENTO NAZIONALE DEL
                                                     PERSONALE DELLE COMMISSIONI TRIBUTARIE
                                                                              (Enzo Priore)

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