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Coordinamento Nazionale del Personale
delle Commissioni Tributarie

Commissioni Tributarie Crocevia di due Ministeri

Così come aveva previsto la Commissione Bicamerale, agli organici giuridici tributari rimangono solo altri cinque anni di vita, giacché dopo l'ultima riforma del contenzioso i ricorsi tributari sono diminuiti del 17%.

Su tutto ciò il Coordinamento del Personale delle Commissioni Tributario chiede legittimamente di vederci chiaro:

Innanzitutto ora che al personale è stata corrisposta l'indennità giudiziaria. lo stesso continuerà ancora a far parte del Ministero delle Finanze o passerà a quello di Grazia e Giustizia?

Infatti, sembrerebbe che la collocazione più consona per le Commissioni sia proprio all'interno di quest'ultimo Ministero, dove oltre al Penale ed al Civile si dovrebbe creare una sezione Tributaria, con il vantaggio che ad occuparsi delle controversie tributarie sarebbe lo stesso Ministero che gestisce tutte le altre situazioni giudicanti.

In questo modo, le Commissioni Tributarie che già di fatto esercitano delle funzioni giudicanti, oltre che di arbitrato e conciliazione, principalmente tra l'Amministrazione Finanziaria ed il contribuente, transitando in un altro Ministero ad in un altro ambito si staccherebbero completamente dal rapporto, per cosi dire parentale, con gli altri Uffici Finanziari, dando luogo ad un processo tributario qualitativamente migliore, recuperando quella autonomia che in questi anni gli è sempre mancata.

Inoltre questo passaggio al Ministero di Grazia e Giustizia dovrebbe far risaltare la professionalità del Personale delle Commissioni, fino ad ora trattato come parente povero all'interno del Ministero delle Finanze.

Infatti,il personale delle Commissioni, oltre ad assistere i collegi giudicanti durante le udienze, deve pure istruire e smaltire tutte le pratiche di volta in volta discusse, e soprattutto, gli atti formati nelle Sezioni costituiscono veri e propri atti pubblici di cui il personale ne attesta l'autenticità e l'ufficialità (per cui un verbale firmato dal Giudice è nullo se manca la firma dell'Ausiliario); insomma al di là delle rivendicazioni sindacali c'è una vera e propria rivendicazione di professionalità e qualità del lavoro, proprio per questo il Coordinamento chiede l'inquadramento, come per il personale di Grazia e Giustizia, al profilo professionale 175 di Collaboratore di Cancelleria; come del resto è stato già fatto per gli ex Segretari Giudiziari (ex 6 livelli), con delibera della Commissione Paritetica del 1988.

Tutto questo evidentemente, non si può risolvere con la contrattazione integrativa prevista con il nuovo contratto, ma con una svolta politica e sindacale, che comporti oltre al passaggio al Ministero di Grazia e Giustizia, anche l'inquadramento del personale nelle stesse qualifiche e mansioni che già vi sono in questo Ministero.

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