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Coordinamento Nazionale del Personale
delle Commissioni Tributarie

CONSIGLIO DI PRESIDENZA GIUSTIZIA TRIBUTARIA

              Signor Presidente,

desidero esprimerLe, a nome di tutti i componenti del nuovo Consiglio di Presidenza

della Giustizia Tributaria, i sensi della nostra gratitudine, ed anche la nostra sod -

disfazione per questo incontro che se da una parte ribadisce l'attenzione che co -

stantemente Ella mostra nei confronti della funzione giudiziaria, fondamentale per il

corretto svolgimento di un ordinamento democratico, dall'altro, testimonia l'impor -

tanza che la giuridìsdizione tributaria è venuta assumendo nel sistema giudiziario

del nostro Paese, a seguito anche della sua recente estensione a tutta la materia

dei tributi.

             Può oggi senz'altro affermarsi che tale sistema poggia su quattro basi: la

giustizia ordinaria, la giustizia amministrativa, la giustizia contabile e la giustizia tri-

butaria.

             Se la funzione del giudicare è  unica nella sua essenza, essa è diversamen-

te organizzata in relazione alla natura degli interessi tutelati che, per la materia tri-

butaria, oltre ad esternarsi in rapporti con rilevanza pubblicistica, rivestono una in-

dubbia valenza costituzionale.

             Sono ormai lontani i tempi in cui si dibatteva sulla natura delle Commissio-

ni Tributarie, ritenute fino alla riforma del 1972 organi amministrativi.

             In parallelo con quella evoluzione legislativa ma anche concettuale, che ha

visto progressivamente emergere i requisiti dell'indipendenza e dell'imparzialità co-

me gli elementi individuanti la fiosionomia degli organi giurisdizionali, alle Commis-

sioni Tributarie è stata definitivamente riconosciuta natura giurisdizionale allorchè

al Governo, con la legge-delega n.825 del 1971, fu affidata la revisione delle Com-

missioni Tributarie "anche al fine di assicurarne l'autonomia e l'indipendenza, e in

modo da garantire l'imparziale applicazione della legge".

            Il sistema delle garanzie, a tutela dell'indipendenza sancita per le giurisdi-

zioni speciali dell'art.108 della Costituzione, si è completato con l'istituzione del

Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, che non solo rappresenta la cer-

niera di chiusura di dette garanzie, ma assicura anche trasparenza ed oggettività

all'organizzazione dell'attività giurisdizionale tributaria.

            L'attuale composizione dell'organo di autogoverno, costituito da componen-

ti eletti dai giudici tributari e componenti eletti dal Parlamento, è un indice ulteriore

del processo di assimilazione della giurisdizione tributaria alle altre giurisdizioni, al-

lo scopo di realizzare quel necessario collegamento con le altre istituzioni delle Sta-

to, prima fra tutte il Parlamento, e, quindi, con gli interessi generali dell'ordinamen-

to.

            Certamente il nuovo Consiglio si trova ad operare in condizioni più vantag -

giose rispetto a quelle in cui operò inizialmente il precedente Consiglio, avendo ere-

ditato da quest'ultimo una struttura pienamente funzionale non soltanto per la se-

de in cui è allocato e per il personale amministrativo in grado di svolgere con com -

petenza le molteplici attività ad esso demandate,ma anche per qull'opera di norma-

zione secondaria che ha disciplinato i vari aspetti dell'organizzazione della giurisdi-

zione tributaria, richiamando, ove possibile i principi elaborati con riferimento alla

giurisdizione ordinaria e fra essi, mi piace menzionare, in particolare, il principio del

rispetto del giudice naturale, previsto dall'art. 25 della Costituzione.

            Molte tappe del processo riformatore in materia di ordinamento dei giudici

tributari sono state raggiunte, ma ve ne sono altre ancora da raggiungere, alcune

in tempi brevi.

            Il Presidente Calieno opportunamente accennava alla prossima scadenza

dall'incarico di quasi tutti i giudici tributari al compimento del novennio. Tale scaden-

za ove non si interverrà con una modifica legislativa, determinerà diverse migliaia

di domande per nuove nomine difficilmente gestibili da parte del Consiglio e la

dispersione di esperienze maturate in loco, quando invece si potrebbero adottare

sistemi di rotazione all'interno delle Commissioni e prevedere la temporaneità degli

incarichi direttivi e semidirettivi.

            Appare anche opportuna una più equilibrata disciplina delle incompatibilità,

che equipari i giudici tributari agli altri giudici onorari,per i quali sono previste incom-

patibilità limitate territorialmente.   Se si vuole assicurare alla Commissioni Tributa -

rie, nel rispetto del principio della collegialità, la concorrenza di diverse esperienze

professionali e competenze tecniche quali quelle offerte dalla qualificata presenza

di numerosi liberi professionisti, non può mantenersi un sistema di incompatibilità

assoluta,senza limiti territoriali, per le attività ravvisate non compatibili con l'eser-

cizio della funzione giudiziaria.

            Ovvero rivedere iòl sistema dei compensi dei giudici tributari secondo uno

statuto economico possibilmente comune a tutti i giudici onorari, al fine anche di

porre termine ad un contenzioso giudiziario in progressivo aumento.

            Data, altresì la specificità delle competenze richieste al personale ammini-

strativo presso le Segreterie delle Commissioni e la funzione servente da esso

svolta rispetto all'attività giurisdizionale, occorre anche introdurre una diversa or-

ganizzazione di tale personale e prevedere per i suoi spostamenti pareri vincolan-

ti da parte dei Presidenti di Commissione.

            Tra gli impegni più urgenti che dovremo affrontare sul piano amministrativo,

vi è quello di riesaminare i criteri di valutazione e i punteggi per le nomine, che tan-

te polemiche e non sempre giustificate hanno suscitato tra i giudici tributari, proce-

dendo ad una ponderata riconsiderazione di quegli aspetti che sono apparsi più

discutibili.

            Fermi resteranno come principi-cardine dello svolgimento della nostra atti-

vità del quadriennio:

-   la difesa dell'indipendenza dei giudici tributari di fronte a qualsiasi attacco o con-

    dizionamento;

-   la garanzia della piena trasparenza e credibilità dell'esercizio della funzione giu -

    diziaria cui sono preposti;

-   la cura costante della formazione e dell'aggiornamento professionale, risiedendo

    nella preparazione tecnica di ogni giudice la legittimazione ad esercitare la pro -

    pria funzione.

 

                                                                                  ENNIO ATTILIO SEPE

   

 

 

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