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Coordinamento Nazionale del Personale
delle Commissioni Tributarie

LA LOBBY DELLE IDEE "LA REDAZIONE DEL CNPCT"

 

                                                                   Alle OO.SS. CGIL CISL UIL 
                                                                         Ministero delle Finanze


                                                                    Al Coordinamento Nazionale
                                                                      del Personale delle CC.TT.

 

“ Honeste vivere ” Vivere onestamente

“ Unicuique suum tribuere ” A ciascuno il suo

“Alterum non laedere ” Non recare danno agli altri
Il giurista romano Eneo Domizio aveva individuato questi tre fondamentali principii cardine del diritto.
In questi giorni ho letto vari documenti di un’Organizzazione Confederale e diversi documenti dei colleghi delle Ragionerie Territoriali dello Stato, caratterizzati da un marcato afflato egualitaristico e da un forte richiamo ad un presunto diritto, connesso al fatto che facciamo parte dello stesso Ministero e dello stesso Dipartimento (DAG).
Rispetto i lavoratori di cui condivido i problemi, le ansie e l’incertezza per il futuro contrattuale.
Ritengo invece strumentale e demagogica la posizione dell’Organizzazione Sindacale in quanto non si può (per avere qualche tessera in più) rivendicare un diritto non fondato sulla “ratio” della legge (Art. 3, comma 165 della legge 350/2003), danneggiando economicamente altri lavoratori di consistenza numerica inferiore che hanno le stesse problematiche sociali, ma che svolgono le funzioni previste dalla legge, ovvero quelle di “attività di controllo fiscale” le cui somme riscosse vanno imputate al fondo dei lavoratori delle Commissioni Tributarie, delle Agenzie fiscali, all’A.A.M.S. ed alla Guardia di Finanza.
Il diritto non nasce dall’essere dello stesso Ministero e dal medesimo Dipartimento, ma deriva dalla funzione fiscale svolta. Altrettanto, non è “discriminatorio” che i lavoratori delle Commissioni Tributarie non fruiscano delle somme legate alla vendita degli immobili, né a quelle dovute alle dichiarazioni annuali dei redditi, come quelle percepite dai colleghi delle Tesorerie.
Tra le altre cose non ci si può lamentare oggi di essere definiti “fannulloni” quando proprio chi oggi utilizza strumentalmente tale appellativo per i lavoratori delle Ragionerie, ieri firmava accordi e sedeva sullo stesso tavolo del Ministro che aveva coniato quel termine.
Il dissesto morale ed economico italiano dipende soprattutto dalla mancanza di legalità e senso del dovere.

 

 

 

Occorrerebbe che si tenessero ben presenti tali principii

Rammenti, inoltre, tale Organizzazione la vicenda di manzoniana memoria dei polli di Renzo.

Ma i lavoratori non sono polli…

 

                                                                        Antonio Argiolas
                                              Componente RSU C.T.R. Sardegna – Cagliari
                                                           Responsabile CNPCT Sardegna
 

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