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Coordinamento Nazionale del Personale
delle Commissioni Tributarie

IL CIELO SOPRA LE COMMISSIONI TRIBUTARIE

 
Dopo il 15 giugno tutto il pubblico impiego si ritrova ingabbiato in un contratto di tipo privato e privatistico, dove non si concerta più niente dove il potere forte esercita “ il potere forte” e l’impiegato pubblico subisce l’ennesima umiliazione. Non è tanto il problema per gli accorpamenti o l’eliminazione degli Uffici, è soprattutto per la ricaduta occupazionale e di mobilità che investirà tanta gente che lavora nello stato. Questa premessa era d’obbligo prima di addentrarci nelle cose più peculiari che interessano le Commissioni Tributarie. Il cosiddetto decreto sviluppo ha deciso che il personale delle Commissioni Tributarie geograficamente passerà al DAG, ovvero 2.000 impiegati che da sempre hanno lavorato, investito e si sono dedicati alla giustizia tributaria da un giorno all’altro devono cancellare il passato, le conquiste la loro storia e passare in una struttura che non ha niente di peculiare e di simile con la giustizia tributaria. Una giustizia alla quale in tutti questi anni abbiamo dato più che una mano per farla emergere dalle sabbie mobili della burocrazia (vi ricordate come erano le Commissioni Tributarie prima del ’96), abbiano contribuito ad eliminare una pendenza di ricorsi enorme (1.500.000 alla fine del ’98) fino a portare l’arretrato ai 270.000 attuali. Abbiamo collaborato con tutti i tipi di magistrati dal laico al togato, dall’amministrativo all’ordinario, financo con quelli che ci chiamavano “collaboratori serventi”. Abbiamo imparato sulla nostra pelle, con pochi corsi di formazione e sempre in prima linea tutta l’evoluzione del processo tributario, fino all’attualità del contributo unificato, dove nessuna voce si è mai alzata per rivendicare che la nuova figura del segretario spazia da amministrativa a contabile con una responsabilità non solo professionale ma anche pecuniaria che grava su ognuno di noi. Una storia di cui fanno parte anche tanti sindacalisti i quali messa da parte la bandiera della loro sigla si sono battuti al nostro fianco ed hanno motivato i loro iscritti. La nostra Associazione che ha sempre fatto da stimolo sia al Sindacato, sia alla politica che alla Magistratura, un’Associazione che ha saputo organizzare (malgrado tante critiche e tante invidie) quei Congressi Nazionali dove tutte le componenti della giustizia tributaria si confrontavano e si confronteranno ancora (tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre il prossimo congresso di cui parleremo in un prossimo comunicato), dove l’evento ha dato a tutti i nostri colleghi la possibilità di parlare con Ministri,

Sottosegretari, Direttori Generali e Magistrati e ne scaturiva sempre un dibattito costruttivo dove emergeva anche un altro punto di vista quello dell’impiegato delle Commissioni tributarie. Vi abbiamo voluto ricordare tutto questo per risvegliare quell’orgoglio che ha sempre contraddistinto la nostra storia, naturalmente non staremo a subire tutto questo. Ma per deviare il corso della storia abbiamo bisogno di tutti, indistintamente, senza sigle e né bandiere tutti quei colleghi che si sono sempre battuti al nostro fianco sindacalisti e non, politicizzati e non, ma che hanno un solo obiettivo davanti difendere tutto l’indotto e le professionalita’ delle Commissioni Tributarie.
Partiremo subito con una campagna referendaria, come abbiamo fatto con il SIVAP che poi si è rivelata vincente. In allegato a questo comunicato potete leggere il nostro progetto sulla giustizia tributaria che abbiamo presentato alla Commissione Finanze affinchè venga inserito sulla delega fiscale, tra l’altro lo abbiamo presentato anche all’Ufficio legislativo del Ministero, dove il Capo Ufficio Legislativo a sua volta lo ha inoltrato al Sottosegretario Ceriani il quale in questi giorni ci dara’ una risposta. Abbiamo bisogno di tutti, in questi giorni il nostro progetto verrà pubblicizzato anche sui giornali specializzati (abbiamo già parlato con il SOLE 24 ORE ed ITALIA OGGI), affinchè i nostri problemi vengano amplificati all’esterno dei nostri Uffici e non sia solo chiacchiera tra addetti ai lavori. Tutto questo è lo specchio di un paese dove una giustizia che funziona, e che ogni giorno si auto sovvenziona ( a proposito stiamo attenti ai proventi del C.U. i quali li vogliono destinare solo ai giudici art. 2/bis 3/ter del D. Lgs n. 16 di quest’anno pubblicato sulla G.U. del 2/5/12, dove si cita personale in genere e non, come prima, quello tributario) e soprattutto è così veloce che dopo due anni c’è già la sentenza del II grado di giudizio e dopo tre anni si conclude definitivamente anche in Cassazione. Ci chiediamo perché smembrare una giustizia che incassa, che condanna o assolve il tutto in tre anni e che soprattutto fa anche la lotta all’evasione, e da luglio scorso percepisce anche notevoli proventi dal C.U.?
Chiudiamo con due notizie di servizio: è stato firmato l’accordo per il FUA che ricalca il modello degli ultimi anni; invece chi desidera fare ricorso per non aver potuto partecipare due anni fa alle progressioni economiche si può rivolgere alla Dott.ssa Nasti (0746/204017) che vi darà tutte le informazioni del caso.
Riprendiamoci il nostro presente affinchè il nostro futuro non sia grigio come il cielo sopra Berlino.

                                                               IL PRESIDENTE DEL C.N.P.C.T.
 

                                                                              Enzo Priore

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