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Coordinamento Nazionale del Personale
delle Commissioni Tributarie

Lettera aperta del personale della CTP di Napoli

 

                              Gent.mo• Direttore Generale della Giustizia Tributaria ROMA
                               e p.c. Gent.mo Capo Dipartimento delle Finanze           ROMA    e p.c. Gent.mo• Presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria
                                                                                                                      ROMA

Lettera Aperta

 

L'eccezionalità e la delicatezza della situazione in cui versa la Commissione Tributaria Provinciale di Napoli, a seguito delle note. vicende di cronaca giudiziaria, impongono un'attenta riflessione in merito all'organizzazione necessaria a garantire il regolare andamento dell'attività giurisdizionale ed ammiuistrativa dell'Ufficio.
La già cronica carenza di personale amministrativo si è ulterionnente aggravata con il venir meno del

direttore, del responsabile dell'ufficio ricezione e protocollazione, di un funzionario della segreteria del personale e dei segretari di due sezioni.
Assenze che, proprio in questi giorrù, vanno a sommarsi ai ricoveri ospedalieri e ai seri problemi di salute che

affliggono i segretari di altre tre sezioni; e, ciliegina sulla torta, si registra anche il protrarsi dell'aspettativa per gravi motivi familiari di un funzionario e di un impiegato.
Motivi, questi, che rendono insostenibile il regolare andamento di una delle più grandi - per mole di lavoro - Commissioni Tributarie d'Italia.
Priva delle necessarie risorse umane atte a garantirne il funzionamento, la CTP di Napoli si regge solo

grazie all'impegno, alla buona volontà, all'abnegazione e alla professionalità di gran parte del personale, compresi quattro lavoratori ancora in posizione di "comando" da altre amministrazioni, per i quali è auspicabile una rapida stabilizzazione.


In tema di quantità di lavoro svolto è bene ricordare che, facendo riferimento al carico di lavoro rilevato sulle tre annualità precedenti, con DM 11/04/2008 (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 251 dd 25 ottobre
2008) è stato ridisegnato l'organico dei Giudici Tributari della CTP di Napoli, innalzando a quota 68 il numero delle 46 sezioni previste dal D. Lgs. 545/92, prevedendo l'immissione in servizio di ulteriori 167 giudici tributari e un aumento della dotazione organica del personale sino a 112 unità: quasi il doppio del personale attualmente in servizio, con una consistente presenza di appartenenti alla Area III (64 unità), e cioè di personale idoneo a funzioni di qualificata responsabilità.
Chiamato a rincorrere le novità che hanno investito la gestione complessiva del contenzioso tributario, negli ultimi tempi il personale della CTP di Napoli ha dovuto far fronte alla scannerizzazione di circa 24 mila sentenze l'anno, all'acquisizione delle relative immagini, alla loro catalogazione e alla trasmissione di buona parte delle stesse agli uffici convenzionati dell'Agenzia delle Entrare: ricadendo il tutto sulle spalle di una trentina di segretari di sezione, costretti, nella maggior parte dei casi, a lavorare in stanze stracolme
all'inverosimile di faldoni zeppi di fascicoli.
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Lettera Aperta pg.l/5

E qui va steso• un velo pietoso sulla carenza di archivi sufficienti ed idonei a raccogliere il cartaceo accumulato negli anni dalla CTP di Napoli!

Che dire, poi, della ricezione atti chiamata ogni giorno a registrare il deposito di circa 100 ricorsi, di più di 150 costituzioni degli uffici e di altrettante istanze varie?
Atti che finiscono in un archivio gestito da un funzionario, chiamato anche a coordinare 19 segreterie di

sezione, che si avvale della collaborazione di sole due unità, le quali devono provvedere alla movimentazione non solo degli atti di cui sopra, ma anche della considerevole mole dei fascicoli che il Presidente capo assegna alle sezioni!

Una sperequazione nei fatti, se si considera il ben diverso impegno richiesto alla stragrande maggioranza delle altre Commissioni!
(Si vedano, a tal proposito, l'ultima "Relazione annuale di monitoraggio sullo stato del contenzioso tributario e

sull'attività delle commissioni tributarie", redatta dall'ufficio III della Direzione delle Giustizia Tributaria • Dipartimento delle Finanze e pubblicata nel novembre 2011, in particolare i dati di cui alle pagg.15; 23; 49, nonché le conclusioni da pagina 161 a pagina 211)
Squilibrio amplificato con l'entrata in vigore dell'obbligo del pagamento del contributo unificato nel

processo tributario, che ha moltiplicato in maniera esponenziale, rispetto ad altre realtà, i complessi adempimenti a carico del personale della CTP di Napoli
Ridisegnate le competenze degli uffici di segreteria, assimilandole di fatto alle attività di accertamento

formale poste in essere dagli Uffici delle Agenzie delle Entrate, da organo di assistenza all'attività giudicante, la struttura amministrativa delle Commissioni Tributarie ha dovuto assumere nuove competenze ben diverse dai tradizionali obiettivi istituzionali, con tutto l'onere delle relative responsabilità che questo cambiamento comporta.
Per la Commissione Tributaria Provinciale di Napoli, che mediamente registra il deposito di oltre 25 mila ricorsi l'anno, è immediatamente apparsa improcrastinabile la necessità di predisporre una serie di attività dell'ufficio connesse al controllo e alla riscossione del contributo unificato.
In tal senso si provvedeva, pur a fronte di una non trascurabile carenza di personale, riorganizzando i

servizi dell'ufficio con l'adozione di misure atte a gestire correttamente la fase di verifica e di recupero coattivo del contributo unificato.
Affidate all'Ufficio ricezione atti le nuove disposizioni per un primo controllo formale dei ricorsi soggetti al contributo unificato, veniva poi istituito l'Ufficio recupero spese di giustizia, cui si assegnava l'attività di controllo sostanziale sui contributi versati e la fase di riscossione nei casi di omesso o carente pagamento del contributo dovuto.
Ai Segretari di sezione si attribuiva, infine, il riscontro delle attività di controllo già effettuate dall'Ufficio recupero spese di giustizia.

Ai citati Uffici e ai Segretari anche il compito di curare, ciascuno per le proprie. competenze, gli adempimenti connessi alle prenotazioni a debito e il controllo a campione dei contrassegni utilizzati per il pagamento del contributo unificato.
In proposito va detto che, in cinque mesi, sui circa mille controlli a campione effettuati sui contrassegni

sono state una cinquantina le segnalazioni inviate all'ufficio Riscossione della DRE Campania relative a scontrini di dubbia o incerta provenienza.
Ma guardiamo adesso l'organizzazione del sistema operativo di gestione del contributo unificato.

E' solo nella seconda metà del dicembre 2011 che il MEF attiva il primo programma di gestione informatica del contributo unificato, !imitandolo ad un mero inserimento di dati, valido più ai fini statistici che non del controllo e della riscossione dei crediti.
Gli aggiornamenti del marzo '12 confermano la tendenza del riscontro statistico e ancora nulla dicono

sulla possibilità di una predisposizione automatica delle richieste di pagamento legate all'attività di verifica e acquisizione dei dati al sistema informatico delle Commissioni Tributarie.
Con il risultato che, a distanza di più di otto mesi dall'introduzione del contributo unificato nel processo tributario, ogni comunicazione posta in essere per il recupero delle somme dovute è fatta utilizzando un foglio word, in cui sono digitati i dati relativi ad ogni singola comunicazione.
Una procedura che, nonostante la sua inadeguatezza rispetto al processo generale di informatizzazione della Pubblica Amministrazione, non ha impedito che il neo-istituito Ufficio recupero spese di giustizia della CTP di Napoli (prima con due unità lavorative, divenute tre solo agli inizi di febbraio '12 e poi, per carenza di personale in altri servizi, nuovamente due alla fine di marzo '12) controllasse più di 5.000 ricorsi ln poco più di cinque mesi di lavoro, richiedendo circa 500 regolarizzazioni del contributo unificato: comunicazioni queste ultime, è utile ricordarlo, per le quali non esiste un automatismo di stampa successivo alla fase di controllo, ma che vengono redatte singolarmente.


Ben poco, infine, si è fatto in tema di formazione del personale: un corso di due giorni, in video­

conferenza, in cui sono state fornite indicazioni spesso contrastanti dai due diversi docenti.

Il che sembra stia tuttora incidendo sulla mancata univocità di funzionamento delle singole Commissioni, dove il buon andamento del servizio è garantito solo dallo scrupolo, dalla professionalità e dall'attività di auto­ formazione del personale.
Ed è proprio tornando al personale, quello della CTP di Napoli, che si vuole chiudere questa breve riflessione.

Chi ha la ventura di lavorare nel contesto partenopeo è, ancora oggi, attonito per quanto è successo: si tratta di fatti e accadimenti su cni altri sono chiamati a giudicare, ma che non possono e non devono ritorcersi sulla serenità di chi quotidianamente deve far funzionare la macchina della giustizia tributaria nel capoluogo campano.


Non è di solidarietà, che pure non c'è stata, che si avverte il bisogno, ma di uomini e strutture che rendano possibile l'equiparazione dei carichi di lavoro della CTP di Napoli alle altre CC. TI. d'Italia.
 

 

Non guasterebbe, a tal proposito, un apprezzamento SIVAP commisurato alla enorme mole di lavoro svolta per il corretto funzionamento del servizio pubblico; la valorizzazione delle unità già esistenti e riqualificate nelle ultime procedure concorsuali di transizione nella Area III, che ancora attendono lo scorrimento delle graduatorie prorogate ex artl, L16/12 fino al31/12/2012; l'immediata stabilizzazione dei comandati; la conclusione del CCNI e/o nuove procedure concorsuali sia per la .riqualificazione del personale in carico anche attraverso la transizione dalla Area I alla Il come previsto dal CCNL e dalla Area Il alla III in base al co.1 art..48 D.Lgs.545/92, sia per l'assunzione di nuove unità specializzate in materia di procedura processuale per livellare la presenza degli amministrativi alle esigenze delle già espletate procedure concorsuali attivate per il personale giudicante cui detto personale sarà destinato ad assistere; lo snellimento delle macchinose e purtroppo separate procedure di lavorazione legate alla informatizzazione del contenzioso (protocollo, SICOT, classificazione e scannerizzazione delle sentenze), anche attraverso l'assegnazione a ciascuna sezione di una casella di posta certificata che consentirebbe un notevole recupero sia in termini di costi che di tempi di lavoro: soluzione che sarebbe in linea alla obbligatorietà di PEC sui ricorsi prodotti dai professionisti introdotta dal luglio 2011; la blindatura del SICOT attraverso la predisposizione di una password ospite che consenta la sola interrogazione ricorsi; la blindatura del SICOT che consenta al solo archivista prima e segretario dopo, ovvero a colui che ha in carico il fascicolo, la lavorazione dello stesso.


In questo senso sarebbe auspicabile che la Direzione della Giustizia Tributaria rivolgesse la sua attenzione alla Commissione Tributaria Provinciale di Napoli e al suo personale, per avviare un proficuo percorso di collaborazione, che aiuti a ritrovare i giusti stimoli atti a recuperare quella serenità perduta, tanto necessaria al buon andamento dell'Ufficio.
Napoli, 16 aprile 2012
 

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