DAL SOLE24ORE SUL VII CONGRESSO CNPCTDal Sole24ore del 18.11.2006GIUSTIZIA TRIBUTARIA. Le indicazioni emerse al congresso del Personale
NEL 2005 RIDOTTE LE LITI MA
IL FUTURO E’ A RISCHIO
L’ampliamento di competenze
può rilanciare il contenzioso
Crescione
Antonio
Genova. Dal nostro
inviato
Ancora in discesa il
contenzioso tributario nell’ultimo anno (quasi 56mila ricorsi in
meno alla fine del 2005
davanti alle Commissioni), ma una possibile ripresa delle
liti fiscali è dietro
l’angolo. Le nuove competenze delle Commissioni rischiano
di
fare riprendere il numero
delle cause tra cittadini e Fisco. Ragione questa per
tenere
la guardia alzata sulla
giustizia tributaria senza trascurare gli aspetti
organizzativi.
E’ quanto emerso nel al
congresso nazionale del Coordinamento Nazionale delle
Commissioni Tributarie
associazione guidata da Enzo Priore, svoltosi ieri a
Genova,
presso la sede della
Direzione Regionale delle Entrate.
I ricorsi pendenti al 1°
gennaio 2005 davanti alle commissioni erano 676.026 e alla
Fine dell’anno sono scesi a
619.006 (per le commissioni provinciali si è passati da
537.815 a 502.815 per le
regionali da 138.418 a 116.191.) I dati sono del Consiglio
di
Presidenza della giustizia
tributaria (Cpgt) e anticipano la relazione annuale che
sarà
Presentata il 12 dicembre al
vice ministro dell’Economia, Vincenzo Visco.
Ad illustrarli è stato l’ex
presidente del Cpgt , Ennio Sepe, che ha spiegato che ha spiegato come le
recenti modifiche alla giurisdizione stiano cambiando il carattere
del
processo. I dati del
contenzioso, secondo Giacomo Caliendo, presidente
dell’associa-
zione magistrati tributari,
dimostrano come la giustizia tributaria sia efficiente.
“visto
che il condono - ha
affermato- non ha inciso sullo smaltimento del contenzioso per più di 400mila
ricorsi”. La quantità del contenzioso che potrà avere luogo nei
pros-
simi anni non rappresenta
solo un ragionamento accademico. Ma è legato alla verifica
sugli organici dei giudici e
del personale condotta dalla commissione paritetica
istitu-
ita tra Consiglio di
presidenza e ministero dell’Economia. La possibilità di una ripre- sa del
contenzioso senza necessità di pensare nell’immediato a prossimi
allargamenti
della giurisdizione, è stata
sottolineata da Cesare Glendi, che del nuovo processo tri-
butario è padre “Con la
serie di canoni attribuiti alle Commissioni e l’allargamento
da
parte della manovra di
luglio alle ipoteche e ai sequestri di beni mobili, c’è da
aspet-
tarsi un aumento del
contenzioso nei prossimi anni”. Elemento quest’ultimo
sottoli-
neato in più interventi:
l’attività di riscossione che si avvia ad essere più incisiva
-come ha affermato il
sottosegretario all’ Economia, Mario Lettieri- comporterà
ine-
evitabilmente un aumento del
ricorso al giudice. Lettieri ha anche ricordato come Visco abbia assicurato, da
gennaio, un tavolo di confronto sulla giustizia
tributaria.
“Negli ultimi anni -ha
sottolineato il presidente del Cpgt, Angelo Gargani- si è assistito a molti
cambiamenti relativi al processo e all’ordinamento dei giudici,
ma
per il personale la
situazione è ferma da anni e non sono stati fatti passi aventi per
ot-
tenere il riconoscimento
dell’autonomia che è necessaria per l’indipendenza stessa
della giustizia
tributaria”. Priore e altri
partecipanti hanno sollecitato un’assunzione
di responsabilità politica,
per garantire autonomia al personale rispetto al
Dipartimen-
to, dove peraltro non si
ritiene di essere valorizzati (anche se questa posizione è stata
contestata da Franco Toscano
del Salfi). Glendi ha anche
sottolineato l’importanza
della qualificazione del
personale ai fini della funzione giurisdizionale delle
commis-
sioni, auspicando che la
giustizia tributaria sia “consacrata” nella Costituzione, così
come aveva auspicato la commissione Bicamerale presieduta da
Nilde Iotti.
Perché la giustizia
tributaria non si ingorghi e la Cassazione possa avere una vera
Funzione nomofilattica,
Gianni Marongiu ex sottosegretario alle Finanze con il
primo
Governo dell’Ulivo, ha
auspicato che si dia vita a un codice tributario, con
garanzie
di
stabilità del sistema. “Il continuo cambiamento di regole
-ha sottolineato- crea confusione di cui è facile
approfittare".
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