RISULTANZE SUL CONVEGNO DEL 3/4 GIUGNO 05
Mentre procedono "stancamente" e senza nessun risultato comunemente apprezzabile le riunioni presso il DPF aventiad oggetto la disanima dei nuovi profili professionali per il personale delle Commissioni tributarie, il nostro Coordinamento è incisivamente intervenuto al recente Congresso Nazionale dei giudici tributari tenutosi in Catania gli scorsi 3 e 4 giugno. La nostra organizzazione come sempre ha fornito il proprio apprezzato contributo sulla situazione generale, riguardante in primis la situazione del personale addetto alle Segreterie rìbadendo le proprie convinzioni ed illustrando quelle che potrebbero essere le prospettive future perchè il personale interessato, attraverso il riconoscimento formale e sostanziale del ruolo svolto, possa finalmente raggiungere gli obbiettivi legittimamente sperati. Sottolineamo nel contempo che stante l'organizzazione, nonché la struttura e lo svolgimento effettivo del congresso, incentrato sulla attuale condizione e sulle prospettive future della giustizia tributaria dal punto dì visita principalmente della componente giurisdizionale, non poteva essere quella la sede estta per un approfondito ed esaustivo dibattito sui problemi che stanno a cuore al personale in servizio presso le segreterie, la componente c.d. amministrativa, anche se questa notoriamente supporta e completa in mani encomiabile quella giurisdizionale. Assicuriamo però tutti i nostri iscritti e simpatizzanti che presto ritorneremo "alla ribalta" predisponendo un "nostro" Congresso, il sesto per la precisione, dove potranno dare libera voce, come del resto è nostra caratteristica ed abitudine, a tutto quello che rigarda il nostro lavoro. Auguriamoci, si sa la speranza è sempre l'ultima a morire, che nel frattempo qualcosa, anche poco!, di positivo possa sortire dalle stanze deibottoni laddove semdra davvero ìncredibile che ancora non sia stato minimamente ríconosciuto quanto di positivo, utile e detmninante per il buon esito complessivo dello andamento della giustizia tributaria abbia fatto il personale alla stessa addetto. Ed infatti prima dì passare alla cronaca dell'avvenimento c'e' da evidenziare che l'onorevole Benvenuto a nome dí 19 deputati che con lui hanno presentato alla Camera il progetto di riordino della Giustizia Tributaria, con all'interno il ruolo unico del personale evidentemente si inizia a muovere qualcosa speriamo a nostro vantaggio. Il ruolo sarebbe una passo importante e decisivo.
E titolo del Convegno che si è tenuto a Catania è stato "i nuovi confini della Giustizia Tributaria", i nuovi confini sono incerti (si tratta per lo più dell'oggetto della giurisdizione), ma i vecchi problemi riemergono ciclicamente con tutta la loro notoria criticita'. Basti pensare all'indipendenza del giudice tributario, alla collocazione del personale addetto alle segreterie delle Commissioni, ai rapporti tra il diritto processuale civile ed il diritto processuale tributario, alla pervicace sopravvivenza della Commissione Tributaria Centrale. Nel contesto di un acceso dibattito, ispirato dalle variegate componenti dell'associazionismo di categoria. è emerso che la terzietà e l'imparzialita' del giudice tributario costituiscono uno deí profili di maggiore criticità della giustizia tributaria rispetto ai principi posti dal principio del giusto processo di cui all'art. 111 Cost. Non a caso la prima questione di legittimita' trattata dalla Corte Costituzionale alla luce dell'art. 111 ha riguardato l'assetto Commissioni ad in pardcolare, l'arL 13 del D. Lgs n. 545/1992 relafivo al potere del Ministro dell'Econornia e delle Finanze di determinare e liquidare i compensi dei giudici tributari. In tale occasione la Corte ha dichiarato, la minifesta inammissibilità della questione di legittimita' dell'art 13 cit., sotto il profilo della ipotizzata violazíone dei principi di terzietà ed imparzialità di cui all'art. 111, adducendo il difetto di rilevanza nel giudizio de quo e la inadeguata formulazione dell'ordinanza di rimessione. Tuttavia, al di la delle contingenze processuali, la questione risulta piuttosto seria, rilevando anche sotto il profilo dell 'indipendenza del giudice ex artt. 101, 2 co., e 108, 2 co., Cost., ed involgendo, altresì`, il collocamento del personale di segreteria delle Commimioni (tematiche queste ampiamente trattate negli interventi di Caliendo, Sepe e Priore). Sembra quindi improcrastinabile l'istituzione di una agenzia indipendente cui affidare la gestione amministrativa della Cominissioni Tributarie, e non solo del ruolo dei giudici, ma anche di quelle del personale di segreteria. Un modello da seguire potrebbe essere quello della magistratura amministrativa, che contempla un Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa con attribuzione al Presidente dei Consìglio dei Ministri di un ruolo analogo a quello svolto dal Ministro della Gìustizia per la Magistratura ordinaria (sia pure con variegate sfumature in merito si è riscontrata una certa sintonia negli interventi di Benvenuto, Leone, Scola e Del Federico). Altro punto cruciale è quello dell'ibrida natura dei processo trìbutario e del suo precario equilibrio tra processo civile e processo amministrativo: in linea di principio i giudici tributarí operano applicando le norme del D. Lg. n. 546/1992 «e per quanto da esse non disposto e con esse compatibili, le norme del codice di procedura civile» (art. 1, 2 co.); ciononostante le fondamenta del processo tríbutario, non sono riconducibili al processo civile, ma a quello amministrativo; i meccanismi di innesto della controversia sono di matrice amministrativistica, mentre le forme sono processualcivilistiche; il raccordo tra situazioni soggettive, fattispecie sostanziali e tutela processuale risponde all' archetipo della giustízia amministrativa, lo svolgimento del processo ha invece connotazione processualcivilistica (significativi spunti al riguardo sono emersi dalle relazioni di Glendi, La Rosa e Muscara"). Comunque sia tra i nuovi confini ed i vecchi problemi della Giustizia, Tríbutaria va crescendo la consapevolezza delle funzioni, sia tra i giudici, sia fra personale di segreteria, per cui sembra proprio acquisito il passaggio dal vecchio "contenzioso tributario" al vero e proprio processo tributario, maturo e coerentemente orientato all'esercizio della giurisdizione.
Enzo Priore |